Devi decidere sulle Sistemazioni parcheggi Vuoi sapere quali sono le dimensioni e le norme da rispettare? Seguimi in questo focus: ti spiego tutto quello che è utile sapere nella progettazione di un parcheggio
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Parcheggio: definizione e tipologie Il parcheggio è uno spazio appositamente progettato per tutti gli utenti della strada in modo che possano parcheggiare i loro veicoli in sicurezza. E’ quindi un luogo, uno spazio o una zona adibito alla sosta di veicoli.
I parcheggi, anche se oggi può sembrare scontato, trovano la propria ratio nella finalità di salvaguardia dell’ordine pubblico nella regolamentazione delle attività stradali: la deposizione di veicoli per la sosta è perciò disciplinata mediante la previsione di questi spazi idonei a ciò riservati e dall’uso obbligatorio degli stessi, per evitare che un eventuale abbandono disordinato e casuale dei veicoli possa produrre il blocco della circolazione stradale.
A giusta ragione, quindi, il progetto di parcheggi rappresenta un aspetto importante del sistema della mobilità urbana: contrariamente a quanto si crede, infatti, la fluidità della circolazione è fortemente influenzata dalle condizioni della sosta.
In questo articolo parlo del progetto di parcheggi riferendoci ad esso nell’accezione più generale del termine. Non posso però omettere di riportare almeno la corretta distinzione terminologica parcheggio: spazio riservato alla sosta di più autoveicoli sulle strade e piazze urbane, in aree fuori dalla sede stradale in strutture o locali con la movimentazione del veicolo eseguita dal guidatore;
Garage: locale o struttura adibita alla sosta di uno o più autoveicoli con la movimentazione del veicolo eseguita dal guidatore; autorimessa: locale o struttura adibita alla sosta di più autoveicoli con la movimentazione del veicolo eseguita dal personale addetto; autosilos: volume destinato alla sosta degli autoveicoli con la movimentazione eseguita a mezzo di dispositivi meccanici.
Progettazione parcheggi: normativa La regolamentazione giuridica delle aree destinate a parcheggio trova dunque fondamento nelle esigenze di natura urbanistica determinate dal degrado ambientale prodotto dalla sosta degli autoveicoli nei centri urbani.
Sulla scorta di questa valutazione la legge n. 765 del 1967 (cosiddetta legge Ponte), all’art. 18, ha introdotto nella legge urbanistica (legge n. 1150/1942), l’art. 41 sexies, prescrivendo che “Nelle nuove costruzioni ed anche nelle aree di pertinenza delle stesse, debbano essere ricavati appositi spazi per parcheggio in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni venti metri cubi di costruzione“.
Fondamentali nel progetto di parcheggi sono i rapporti minimi fra destinazioni e spazi da riservare a parcheggio, così come previsti dalla legge (l. 765/67, dm 1444/68, l.122/89 art.2) in base alla forma architettonica classifichiamo i parcheggi in: sono aree chiuse appositamente progettate per i veicoli di parcheggio.
In un luogo chiuso o nel seminterrato di un edificio possono ospitare sia auto che motocicli. Il parcheggio chiuso è composto da diversi livelli o piani ed il passaggio da un livello all’altro è garantito dalle rampe; i parcheggi esterni sono spazi a un piano, appositamente progettati per i veicoli di parcheggio.
Link Utili:
L’asfalto è una miscela naturale di idrocarburi solidi e semifluidi, per lo più costituiti da bitume; solido e di colore scuro si rinviene come impregnante delle rocce calcaree, l’insieme si chiama roccia asfaltica; dall’asfalto si estrae il bitume propriamente detto.
Il bitume è il residuo lasciato dall’evaporazione del petrolio che, risalendo dal giacimento sotterraneo in cui si era accumulato, in superficie si trova soggetto a degradazione chimica e batteriologica. Assieme al catrame, il bitume e la pece di catrame, fa parte della categoria dei materiali bituminosi.
Attualmente, per la realizzazione degli strati superficiali della pavimentazione stradale, viene indicato con il termine “asfalto” il conglomerato bituminoso artificiale. (Wikipedia)
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