Il Titolo II del Codice della Strada disciplina le attività che possono essere svolte lungo le strade pubbliche e impone agli interessati che vogliono Creazioni di nuovi tratti di viabilità di munirsi di autorizzazione/concessione o nulla-osta dell’ente proprietario della strada stessa.
In particolare è necessaria autorizzazione/concessione dell’ente proprietario quando l’attività si svolge fuori dei centri abitati mentre nei centri abitati tali autorizzazioni sono rilasciate dai Comuni, previo nulla-osta dell’ente proprietario (Provincia, ANAS etc). Per centro abitato si intende un insieme di edifici delimitato lungo le vie di accesso dagli appositi segnali a sfondo bianco con scritta nera indicante la località (art. 3, num. 8 del Codice della strada)
Pertanto chiunque voglia aprire un passo d’accesso, effettuare lavori, aprire cantieri, installare mezzi pubblicitari, effettuare allacci, attraversamenti, percorrenze lungo le strade provinciali o regionali gestite dalla Provincia, dovrà presentare la relativa domanda ed i necessari allegati tecnici alla Provincia di Perugia, Servizio Gestione Viabilità , Via Palermo 21/C – 06128 Perugia .
Le domande potranno essere spedite all’ufficio provincia perugia.it con in testa all’oggetto la dicitura Concessioni Stradali, firmata, con allegata fotocopia non autenticata del documento d’identità Comprensori decentrati a cui potranno essere chiesti anche informazioni e chiarimenti: La domanda deve essere: inviata per PEC all’indirizzo concessionario provincia.perugia.it con in testa all’oggetto la dicitura Concessioni Stradali, firmata, con allegata fotocopia non autenticata del documento d’identità.
Regolamento per la gestione e la tutela delle strade Ogni giorno sulla strada sorgono inevitabilmente moltissimi rapporti giuridici tra privati, enti, imprese. Ciò deriva dalla natura stessa della strada, per antonomasia bene demaniale e di uso pubblico, che si interseca con le proprietà private, su cui circolano veicoli e pedoni, lungo la quale i proprietari privati aprono passi d’accesso ed edificano
Le imprese installano mezzi pubblicitari, i concessionari di servizi pubblici fanno correre i loro impianti, sulla quale l’ente pubblico, che ne è proprietario, progetta e costruisce nuovi tratti, fa manutenzione di quelli esistenti, rilascia le autorizzazioni ai privati, disciplina la circolazione imponendo limitazioni, obblighi e divieti, attua la vigilanza per la tutela della strada e la osservanza delle norme di circolazione. Sulle strada purtroppo avvengono infine incidenti stradali con danni a cose e persone anch’essi causa di nuovi rapporti giuridici.
Della fitta rete di relazioni giuridiche, economiche, amministrative di cui si è tentata una esemplificazione certamente insufficiente nelle righe precedenti, si vuole occupare il Regolamento per la gestione e la tutela delle strade approvato dal Consiglio provinciale di Perugia nella seduta del 18 dicembre 2003 su proposta dell’Area Viabilità e successivamente modificato con D.C.P. n. 87 del 09/12/2004 e di recente con D.C.P. n. 42 del 22/04/2010.
Un Regolamento che si aggiunge ad un panorama normativo esistente essenzialmente costituito dal Nuovo Codice della Strada e dal suo Regolamento d’attuazione ma con l’intento di completare, precisare, interpretare le stesse norme laddove necessario. Il messaggio dunque è
Coloro che (privati, altri enti pubblici, concessionari di linee elettriche, telefoniche, di distribuzione dell’acqua o del gas, studi tecnici di progettazione, imprese di pubblicità, imprese edili e così via) vogliano fare lavori o svolgere attività lungo le strade per le quali occorre un atto di assenso della Provincia, possono oggi conoscere preventivamente, consultando il Regolamento, le norme tecniche ed amministrative cui la stessa si attiene.
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L’asfalto è una miscela naturale di idrocarburi solidi e semifluidi, per lo più costituiti da bitume; solido e di colore scuro si rinviene come impregnante delle rocce calcaree, l’insieme si chiama roccia asfaltica; dall’asfalto si estrae il bitume propriamente detto.
Il bitume è il residuo lasciato dall’evaporazione del petrolio che, risalendo dal giacimento sotterraneo in cui si era accumulato, in superficie si trova soggetto a degradazione chimica e batteriologica. Assieme al catrame, il bitume e la pece di catrame, fa parte della categoria dei materiali bituminosi.
Attualmente, per la realizzazione degli strati superficiali della pavimentazione stradale, viene indicato con il termine “asfalto” il conglomerato bituminoso artificiale. (Wikipedia)
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